STORIA E CULTURA

Il Logudoro

Il Logudoro è la regione storico geografica della Sardegna nord occidentale, che diede il nome al Regno giudicale di Torres. Alcune interpretazioni fanno infatti risalire l’origine del toponimo proprio al giudicato: Logu de Torres, che ha avuto anche Ardara come sede del regno.
Per altri studiosi il termine Logudoro va invece ricondotto alle grandi estensioni di coltivazioni di grano che storicamente erano presenti nelle ampie pianure del territorio. Tesi più approfondite parlano anche di un toponimo legato alla popolazione (Loukouidonénsioi) residente a Luguido, (villaggio fortificato romano presso Madonna di Castro), oppure ad una origine nuragica.
Uno studio etimologico proporrebbe infatti l’esistenza del vocabolo nuragico UR che porterebbe al nome Locum Ur e quindi Logu d’Ur e in seguito Logu d’Ore.
La Storia

LA CULTURA
Il Logudoro rappresenta per la Sardegna un riferimento innanzitutto per la lingua. (Sardo_logudorese). Attorno alla lingua ruota però un giacimento culturale ed etnico costituito da poesie, canti, riti, tradizioni, costumi.
Non è un caso che il simbolo del Premio Ozieri di Letteratura Sarda (www.bibliotechelogudoro.it), l’istituzione guida per l’espressione letteraria del popolo sardo, riprenda la stella che un uomo evoluto del neolitico ha disegnato nel vaso pisside trovato nelle Grotte di San Michele di Ozieri.
In quei preziosi sinnos , l’antico avo logudorese di 5.000 anni fa, si interroga sul significato dell’universo, della terra, della vita e della morte. Fissava nel contempo la sua coscienza identitaria di uomo legato ad un territorio e quindi ad un cultura. Da allora il Logudoro ha rappresentato terra di gente che ha saputo essere omine . Massai, grandi allevatori, cavalieri, alti prelati, contadini, pastori, maestri artigiani, ma anche poeti, improvvisatori, cantadores. Come non ricordare Francesco Ignazio Mannu, l’autore dell’inno della sarda rivoluzione Su patroutu sardu a sos feudatarios, considerato il vero inno dei sardi e denominato la Marsigliese sarda. Fra i tanti poeti Antonio Cubeddu, ideatore nel 1896 della prima moderna gara poetica improvvisata in pubblico. E quindi Tonino Ledda, creatore nel 1956 del Premio Ozieri di Poesia e lo scrittore Francesco Masala (Francesco Masala). Alle donne del Logudoro si deve in particolare la finezza e l’eleganza dei costumi e della cucina. Il pane, su pane fine o Spianata, sfoglia sottile e bianca simbolo del Logudoro e quindi i dolci, una delicata sorpresa anche per i palati più raffinati. Non da meno vanno ricordati i manufatti in pietra, legno e ferro de sos mastros locali che hanno contribuito a caratterizzare un’originale architettura e a far radicare sapienti tradizioni come quella del coltello di Pattada. Ad un certo Mastru Andria Sanna vengono attribuite le opere del MAESTRO DI OZIERI, un artigiano-artista che nel ‘500 ha dipinto retabli andati ad impreziosire diverse chiese del Logudoro con richiami alla scuola spagnola e nord europea.
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Nostra Signora del Regno di Ardara
Sant’Antioco di Bisarcio di Ozieri
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La pittura sacra dei Maestri del cinquecento
Gli altari
da Sardegna Mediterranea, semestrale di cultura, ottobre 2007, n. 22 - RIFLESSIONI SUL TOPONIMO “LOGUDORO”
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